Lettera di Natale 2016

Adigrat 8-12-16

Carissimi amici e benefattori, a pochi giorni dal lieto evento della festa di Natale, vi mando alcune notizie e impressioni, perché non venga meno il ricordo e la gratitudine vicendevole.

La mia attività apostolica ad Adigrat procede nella normalità della vita quotidiana: non ho grandi novità da raccontarvi dall’ultima volta che vi ho scritto. E tuttavia proprio nella monotonia del quotidiano si edifica giorno per giorno la nostra alleanza con Dio, con i poveri e con le persone che la Provvidenza ci ha messo accanto. La sapienza del vivere non la si impara tanto dai libri, quanto nella monotona fedeltà alle cose di ogni giorno. La vita si fa interessante ed avventurosa quando ogni mappa sparisce, nessun libro più ti guida, nessuna persona ti dà più sicurezza: ti basta essere fedele ai tuoi doveri ed esserlo con gioia e precisione, perché ogni cosa fatta sia fatta bene. Dio non chiede nulla di più: essere fedeli al nostro compito, al segreto che Lui ci sussurra fin dai tempi della nostra giovinezza. Questo ci rende soddisfatti.

La mia vita è molto regolare: sveglia presto, Messa e preghiera comunitaria. Poi colazione e scuola fino all’ora di pranzo. Il pomeriggio, scuola, oratorio e studio con i giovani salesiani. La sera, preghiera comunitaria e studio, fino all’ora del riposo. Il sabato e la domenica gli orari di apertura dell’oratorio sono prolungati. Di tanto in tanto visito qualche persona bisognosa o qualche progetto in via di realizzazione o di consoliamento.

Devo dire che, grazie a voi, dal mese di settembre, ho potuto già realizzare alcuni progetti. Un negozio di abbigliamento, una sala giochi, una sala con bibite e bevande calde (terminerà a giorni), ed un negozio da barbiere. In questi giorni sto dando il via ad un piccolo progetto agricolo con lo scavo di un pozzo per l’acqua. Penso di poter realizzare come minimo un cinque o sei progetti all’anno, di diversa entità: alcuni sono più costosi, altri meno. Comunque i risultati sono confortanti. Le persone acquistano dignità, non dipendono più dall’elargizione di aiuti altrui, cominciano a pensare al futuro, ritrovano il sorriso sulle labbra. Debbo anche ammettere che le persone che finora ho potuto aiutare hanno sempre mostrato gran voglia di fare e spirito di sacrificio.

Ne approfitto quindi per ringraziarvi ancora. La vostra generosità mi permette di continuare ad essere con voi segno e portatore dell’amore di Dio per le sue creature. Un amore che Lo ha fatto uscire dai Cieli per farsi vicino a ciascuno, nel lavoro, nel sacrificio, nell’oblazione. Colui che i Cieli non possono contenere, è sceso in una mangiatoia, il Creatore dell’universo nasce in una stalla. L’umiltà e la dedizione di Dio ci siano sempre di esempio, perché sappiamo amarci e così rendere più lieto il nostro breve pellegrinaggio terreno.

Un caro abbraccio a tutti.

Don Ermanno Roccaro