Cavalleria

Ecco il corredo militare del cavaliere secondo gli antichi rituali.

– la spada, a forma di croce, simbolo del soldato di Cristo;
– la lancia, diritta come la verità, e d’acciaio, perché la verità non si torce;
– l’elmo, che fa abbassare gli occhi al suolo e sta tra le cose alte e quelle basse;
– la corazza, castello e muraglia contro i vizi e gli errori perchè nel cuore del cavaliere non entrino tradimento, orgoglio e slealtà;
– il cavallo, simbolo della nobiltà d’animo;
– gli speroni per aumentare la velocità del cavallo, simbolo di diligenza e zelo nell’attuare ciò che conviene;
– la mazza, che significa la fortezza del cuore;
– lo scudo, simbolo del ruolo di mediatore tra il re e il popolo;
– la sella per stare sicuro sul suo cavallo, con tale sicurezza “si disprezzano molte – codarde iattanze e vane minacce” (Raimondo Lullo);
– il morso e le redini che il cavaliere tiene con le proprie mani: il morso gli ricorda che deve tenere a freno la propria bocca e il suo ardire, mentre per mezzo delle redini si ricorderà che deve lasciarsi condurre ovunque sia inviato;
– la testiera si mette al cavallo per ricordare al cavaliere che non dovrà usare delle proprie armi senza ragione;
– i finimenti del cavallo, simbolo dei beni e delle ricchezze che il cavaliere dovrà proteggere e conservare;
– la giubba imbottita, che ricorda al cavaliere le fatiche che dovrà sopportare, sotto il sole, la pioggia e il vento: “deve essere ferito, piagato e ucciso prima di quelli che gli sono stati affidati” (Raimondo Lullo);
– il blasone sullo scudo, sulla sella e sulla giubba, si dà al cavaliere perché questi sia lodato per le sue imprese.

Il cavaliere poteva entrare in chiesa completamente armato e la gente si alzava di fronte a lui. Erano privilegi, certo, ma conquistati eroicamente.