Lettera di Don Ermanno – Annunciazione 2020
Adigrat 25.03.2020
Carissimi amici, vi raggiungo nella vostra reclusione forzata. Questa volta sono io a star meglio di voi e, mentre i ritmi di lavoro qui sono per ora regolari (non si sa fino a quando ancora), mi ritaglio un po’ di tempo per scrivere qualche riga.
Mentre vi scrivo, ricorre la solennità dell’Annunciazione. E’ il giorno in cui dopo l’attesa di secoli e di generazioni, il Verbo Divino irrompe nella storia umana, nel seno della Vergine. Se visitate la basilica dell’Annunciazione a Nazaret troverete un’iscrizione nella quale le parole del prologo del Vangelo di Giovanni, “E il Verbo si è fatto carne”, vengono riportate in latino con l’aggiunta di un avverbio di luogo: “Qui il Verbo si è fatto carne”. “Qui”, in questo luogo, in questo grembo, in questo momento storico. Hic Verbum caro factum est.
Israele era stato più volte infedele a Dio, nel popolo, nei suoi re e nei suoi sacerdoti. La voce dei profeti non risuonava più da secoli. Il popolo aveva dimenticato le promesse. Tuttavia, dentro questa situazione di oblio dell’alleanza, Dio preparava i suoi amici, il suo piccolo gregge. Gente che non contava nulla, ma che si fidava di Dio e alla quale Dio affiderà la realizzazione dei suoi disegni: i pastori, il sacerdote Zaccaria e la profetessa Anna, il vecchio Simeone ed Elisabetta, parente di Maria, i Magi che arriveranno da lontano… e poi soprattutto Giovanni il Battista, Maria e Giuseppe. Ad essi si aggiungeranno i pescatori della Galilea.
E anche quando Gesù nasce a Betlemme, passeranno altri anni prima che il mondo sappia che il Figlio di Dio è venuto sulla terra. Passeranno altri trent’anni di solitudine, di lavoro umile e nascosto. Sì, c’è la teofania dei Magi, ma poi tutto torna subito nel silenzio. E mentre il mondo continua a vivere come se nulla fosse accaduto, Dio è già presente, ma come se non lo fosse. E tuttavia, nell’umiltà e nel silenzio, egli realizza il suo piano. Quando tutto sembra finito, quando la voce dei profeti non risuona più, quando la fede non è custodita ormai che da uno sparuto numero di uomini e donne insignificanti agli occhi del mondo, tutto è finito! E invece tutto rinasce! Dio è Creatore e il Creatore agisce nel nulla e dal nulla. Bisogna che riduca al nulla le cose, perché egli possa operare.
Forse il Corona-virus può essere uno strumento usato da Dio per azzerarci, per ripartire da Lui ancora, come in una nuova creazione in piccolo. Non dobbiamo avere fretta con Dio. Dobbiamo sopportare il silenzio di Dio, fidarci di Lui, anche se tace, anche se sembra lontano. Nella vita spirituale quante volte ci sembra che Dio neppure esista, ci sentiamo soli e inutili. Ma Dio non ci dimentica, anzi, in quegli anni di solitudine ci educa a fidarci di Lui solo, nella confidenza e nell’abbandono.
Questo potrebbe essere un primo insegnamento che ci può offrire l’essere costretti a casa. Entrare in noi stessi, risvegliare la consapevolezza del nostro essere scelti da Dio per cose grandi, dentro questi tempi così difficili ma anche così seducenti. Lasciamoci azzerare, perché Dio possa creare qualcosa di nuovo, quello che Lui vuole.
Un antico detto stoico dice: “Ducunt volentem fata, nolentem trahunt”. Il destino (che per noi è Dio) guida coloro che vogliono lasciarsi guidare, ma coloro che non vogliono lasciarsi guidare li trascina. Maria, il giorno dell’Annunciazione, si è lasciata guidare dagli eventi e dalla voce di Dio. In questo giorno l’uomo che era corrotto dal peccato venne riportato alla Vita dalla Passione di Cristo (tradizionalmente si ritiene che Gesù sia stato crocifisso il 25 Marzo). In questo giorno un Angelo annunciò l’Incarnazione di Cristo a Maria. Si dice che in questo giorno, nella stessa ora in cui il vecchio Adamo fu creato in Paradiso, il Figlio di Dio, il nuovo Adamo, fu concepito nel grembo della Vergine. Maria è il Paradiso dei frutti, la fons hortarum, perché in Lei fiorì l’Albero della Vita, e da Lei sgorgò la Fonte della Sapienza e ci vengono dati tutti i tesori nascosti della sapienza e della conoscenza.
Lasciatevi guidare dalle cose, dagli eventi. Questo è solo il primo segno, ce ne saranno altri. E per lasciarsi guidare occorre una cosa sola: pregare. Non avete la Messa, ma potete crearvi un angolo nella casa, una icona sacra, una candela, la Bibbia. Lo so, non è l’Eucaristia, ma per il momento non si può fare di meglio. Pregate, pregate insieme e lasciate che Dio parli, perché siate ‘guidati’ e non ‘trascinati’ dagli eventi.
Vi mando un fraterno abbraccio. Ricordo soprattutto chi è solo e malato. Facciamo arrivare, con la nostra preghiera, il nostro abbraccio anche a coloro che stanno morendo in solitudine.
Dio vi protegga!
Don Ermanno