Sub tuum praesidium
Il sepolcro aperto e vuoto è il punto di arrivo di un percorso e l’inizio di una nuova stagione, quella in cui la gioia e la pace del cuore sono sempre possibili, anche nelle tribolazioni. Dobbiamo fermarci sovente a contemplare quel sepolcro vuoto, soprattutto noi latini la cui storia ha privilegiato la spiritualità della croce rispetto alla spiritualità della risurrezione: i santi d’oriente sono uomini trasfigurati dalla luce, trasformati da una lunga sosta sul Monte Tabor. Se nelle tribolazioni non riusciamo a raggiungere la pace interiore e la luce del sepolcro vuoto, non dimentichiamo che l’aspirazione a raggiungerla non è inutile.
Prendiamoci l’abitudine di pregare una di quelle preghiere che, se imparate a memoria, ci renderanno meno penoso il dolore. Ve ne propongo una…
Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio; non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.
(Sub tuum praesidium confugimus, sancta Dei Genetrix, nostras deprecationes ne despicias in necessitatibus, et a periculis cunctis libera nos semper, Virgo gloriosa et benedicta.)
“Conoscerà meno il dolore chi sa molte canzoni o può toccare l’arpa con le sue mani”.